»Dal Medioevo passando per il Rinascimento fino al passato più recente«

La Cappella di San Nicola 

Scoprire

La Cappella di San Nicola fu consacrata per la prima volta nel 1330.

La Cappella di San Nicola, orientata a est, ha la pianta quadrata e l’abside a cinque ottavi coperta da una volta a crociera con nervature. La Cappella è collegata con un atrio ad un piano mediante due grandi aperture ad arco che poggiano su un grande pilastro circolare centrale in pietra arenaria e due lesene laterali.

Sopra l’atrio sorge l’oratorio, separato dalla sala della cappella mediante due finestre a sesto acuto. Le mura esterne del corpo di fabbrica longitudinale e le fondamenta del coro della cappella appartengono ancora alle strutture medievali del castello.

Le vetrate furono realizzate dai fratelli Neuhauser della scuola di pittura su vetro di Innsbruck, secondo i disegni di August Wörndle.

Nel XVI secolo, l’arciduca Ferdinando II commissionò il rifacimento della Cappella all’architetto Giovanni Lucchese: l’atrio fu dotato di due nuove porte d’ingresso, una collegata con il cortile del Castello e l’altra con l’attigua sacrestia esposta a ponente. Nuovi rifacimenti si ebbero solo nel XIX secolo, quando il Castello di Ambras fu adattato per divenire la residenza dall’arciduca Carlo Ludovico, che nel 1855 era divenuto governatore del Tirolo.

 

La volta della navata fu restaurata e le pitture murali del XVI sec., gravemente danneggiate, furono asportate. Il pittore di Innsbruck August Wörndle fu incaricato di ridipingere la Cappella. Wörndle si orientò stilisticamente ai Nazareni e iconograficamente alle pitture originarie del XVI sec., che erano state “ricopiate a grandi linee” nel 1834 dal rilegatore di Innsbruck Franz Vischer.

Sotto la finestra del corpo di fabbrica longitudinale della parete nord sono raffigurate ad esempio la nascita di Gesù, la scena di Cristo che impartisce i suoi insegnamenti e la Crocifissione; sulla parete sud la Risurrezione, l’Ascensione e l’invio dello Spirito Santo, mentre nell’arcata del coro, in una nicchia ogivale dipinta, San Giuseppe e l’Immacolata Concezione.